ABOUT ME

Partiamo dalla base: sono nato nel 1984 e sono un chitarrista fingerstyle barese.

La mia storia con la chitarra e la passione per la musica sono iniziate all’età di nove anni, quando mia madre mi ha fatto trovare sotto l’albero di Natale una chitarra classica. Sono rimasto folgorato e allo stesso tempo affascinato da quella scatola di legno con su sei corde. Ho iniziato a suonarla ad orecchio, cercando di emulare gli assoli di Mark Knopfler dei Dire Straits, ma sulla chitarra classica! Praticamente un incosciente.

Ci sono voluti tre anni affinché decidessi di iscrivermi ad una scuola di musica, intraprendendo così la storia d’amore con questo splendido strumento. Ho iniziato a studiare seguendo le rigide regole che la musica classica impone e che tuttora non disdegno, poiché mi hanno formato in toto. Ma il mio amore per la chitarra non conosceva confini e la classica non mi bastava più.

In piena adolescenza, proprio perché fan accanito di Knopfler, mi sono prima avvicinato alla chitarra elettrica e poi, per caso, ho scoperto delle audiocassette di “Metodo per chitarra blues”. Da lì il primo confronto con una vera chitarra acustica, senza sovraincisioni o altre diavolerie: polifonia allo stato puro…folgorato ancora una volta!

Ho terminato gli studi classici – perché sì, suonavo sempre la chitarra classica – diplomandomi con il massimo dei voti presso il Conservatorio di musica “Niccolò Piccinni” di Bari. Durante tutto il percorso da studente, le esperienze sono state tantissime e, contemporaneamente allo studio della classica, ho suonato anche l’elettrica e l’acustica cercando di essere più poliedrico possibile.

Ho avuto le mie prime esperienze “rock” con alcune delle band dell’underground barese: la prima si chiamava Insomnia e suonava cover di classici rock; successivamente ho fatto parte della band Astrea con cui ho registrato un EP dal titolo “From Birth to Confusion”, di matrice New Metal, che ha avuto un discreto successo, nel suo pur ristretto ambito, culminato poi con la partecipazione a diversi festival tra cui lo Sziget Sound Fest 2006.

Contemporaneamente a tutto ciò ho frequentato seminari e masterclass in ambito classico con docenti di spicco come Eduardo Isaac, Flavio Cucchi, Lorenzo Micheli, Matteo Mela, Aniello Desiderio. Sono poi entrato a far parte della più grossa realtà del chitarrismo classico del sud Italia: l’Orchestra di chitarre De Falla, diretta dal Maestro Pasquale Scarola.

Con quest’ultima mi sono esibito in svariati festival, tantissime regioni italiane e programmi televisivi, suonando anche come solista. Una bellissima esperienza che continua occasionalmente anche ai giorni nostri. Si può dire però che la vera carriera acustica sia iniziata intorno agli anni in cui ho frequentato corsi di perfezionamento con musicisti di fama mondiale come Don Ross, Preston Reed, Doyle Dykes e Tommy Emmanuel. Proprio quest’ultimo, il primo chitarrista acustico che ho visto dal vivo nel lontano 1997, è stato il mio punto di riferimento.

Il fingerpicking/fingerstyle è stato da allora la matrice di tutto: mi sono completamente dedicato allo studio di queste tecniche con le quali ho contaminato anche l’orchestra classica, proponendo i fondamentali del repertorio di grandi pionieri di questo stile come Chet Atkins, Jerry Reed, Merle Travis e tanti altri.

Negli ultimi quindici anni ho sia intrapreso la strada dell’insegnamento come docente di chitarra in diverse accademie e scuole di musica del territorio che militato in varie tribute band di artisti come Claudio Baglioni, Bon Jovi, Stevie Ray Vaughan e Michael Jackson – attualmente attiva – con la quale ho suonato anche in giro per l’Europa.

Ho inoltre creato il duo acustico Cheek2Cheek con l’eccezionale – lasciatemelo dire – cantante, amica e collega Lorella Falcone, con cui riproponiamo dei classici anni ’50 in salsa fingerstyle.

Ho prestato la mia chitarra ai più disparati generi, diventando così un recording session man. Tra le numerose collaborazioni ho anche avuto il piacere di aprire concerti ad artisti come Peter Cincotti, Fiordaliso e Danilo Rea.

La musica mi ha portato anche in Canada, nazione ricca di tradizioni musicali e molto attenta all’ascolto di nuove proposte, dove mi sono fatto le ‘ossa’ suonando tra pub, locali e concerti privati. Tornato in Italia ho continuato a partecipare a concorsi e festival, ma con un pensiero fisso in testa: quello di dare forma alla mia musica e poter lasciare una testimonianza concreta.

Ritornato poi oltreoceano ho avuto l’ispirazione e, in quella che io definisco la mia seconda casa, ho composto numerosi brani. Da lì a poco il mio lavoro ha preso forma per materializzarsi definitivamente il 20 Febbraio del 2018, data in cui sono nato discograficamente con “Two Homes”, il mio disco d’esordio. Interamente autoprodotto, questo disco è un lungo ed incredibile viaggio attraverso i due continenti (America e Europa): un viaggio fatto di sensazioni personali, ricordi, emozioni. Mettendo insieme accenni swing, folk, blues ed una tavolozza di sentimenti che vanno dalla gioia alla malinconia, ho trasferito in suoni il sapore dolceamaro delle esperienze di tutti i giorni ed il piacere di affrontare e condividere con gli altri quell’avventura che chiamiamo vita. Il singolo Waterfalls, brano d’apertura del disco, è stato scelto da Rob Poland, fondatore della prestigiosa etichetta discografica statunitense Candyrat Records, come video messo in rotazione sul proprio canale Youtube, ottenendo migliaia di visualizzazioni e consensi.

Nel 2019 ho ricevuto il premio “Chitarrista Emergente 2019” alla XXVI Convention ADGPA e XIV Guitar International Rendez-vous guadagnandomi così la partecipazione al prestigioso Festival De la Guitare di Issoudun, in Francia. È stata un’esperienza magica che mi ha permesso di continuare a credere nella favola che ogni musicista vive a proprio modo.

Suonare per le persone è per me stimolante perché ogni volta che salgo sul palco cerco di farlo al meglio delle mie capacità: questo è ciò che desidero la gente ascolti. Spesso si dice “fai sempre tutto ciò che puoi perché anche se non arriverai dove ti aspetti, almeno saprai di aver fatto del tuo meglio”. Una delle cose belle della musica è che siamo tutti così diversi da non essere paragonabili. In qualche modo ogni uomo deve essere felice con se stesso e con quello che fa.

Credo che uno dei segreti della vita sia trovare quello per cui si è portati…e farlo! Andare per la propria strada senza farsi fermare dalle opinioni altrui; se suoni con onestà e con il cuore, il pubblico lo apprezza. Se pensassi solo per un attimo che chi ascolta è lì esclusivamente per giudicarmi, la mia favola si sarebbe interrotta tanti anni fa. Al contrario, sento semplicemente che stiamo condividendo qualcosa.

Il segreto è tutto qui, nella condivisione!

Danny

VISUAL IDENTITY PROJECT by AMUSART®
CONCEPT & ART DIRECTION:
Tiziana Tentoni

Website: Ecograph
Photo shooting: Jesús López B.
Stylist: Barbara Lo Faro
www.amusart.com

INFORMATIVA

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